Indefinito, possibile o inattuabile, luogo ignoto a volte oscuro, esitazione, imprevedibile, oltremodo coinvolgente, spesso inafferrabile, reale o ipotetico, ma certamente irripetibile nella sua unicità: è il viaggio, vissuto o sognato, “consumato” a migliaia di Km di distanza o vicino ai luoghi dove trascorriamo ogni giorno la nostra vita...
Manuel Felisi ci propone un viaggio, un percorso giocato tra l’illusorio e il reale, che nasce a Lambrate, il luogo dove Manuel è nato, cresciuto e vissuto, dove ha sperimentato la vita, sbrigliato i nodi della quotidianità, assaporandone anche il gusto, il piacere di conoscere concretamente un territorio, sviscerarne le assenze e lasciarsi avvolgere dall’energia dei pensieri e dai compagni di viaggio...
Felisi ci offre un racconto, un’esperienza di quello che noi tutti potremmo vivere quotidianamente, ogni giorno. È a questo punto che l’artista milanese impugna la sua macchina fotografica e inizia a scattare, ad assaporare il piacere del poter risucchiare un istante di realtà, di cogliere e bloccare per sempre quell’idea di movimento che continuamente ci sottrae al pensiero di senso comune e ci invita ad una riflessione autonoma e intima, decisamente soggettiva.
La fotografia come un’emozione provata viene quindi gelosamente custodita e conservata in modo che possa essere utilizzata successivamente, quando si andrà a immergere, unirsi e confondere con altri materiali, con un supporto precedentemente o contemporaneamente creato.
Ritagli di giornale, fotografie, materia, colore, si uniscono in un unico collage, pronto per essere stampato digitalmente su tela; le immagini si inoltrano e compenetrano tanto da diventare un solo elemento grafico, diverse nature della stessa realtà, immerse e avvolte da un’emozionale atmosfera soffusa, trasognata, dove i colori da luminosi ed intensi, assumono toni delicati e vibrano di languida armonia.
Prendono così forma opere che arrivano a metterci in relazione diretta con i luoghi rappresentati, come se fossero parte del nostro vissuto; si viene a creare un collegamento diretto tra soggetto e spazio, tra uomo e memoria, tra presente e passato o futuro di un luogo dove siamo stati o dove forse primo poi capiterà di ritrovarsi...
Alberto Mattia Martini |